Non solo superbonus: per il 2024 diverse agevolazioni sono ancora presenti ma con percentuali rimodulate rispetto al passato.
Al termine di una lunga discussione in Parlamento negli ultimi giorni del 2023 è diventato finalmente ufficiale l’elenco dei bonus edilizi che saranno attivi per il 2024, e le condizioni a cui si potrà accedere ad essi.
Anche quest’anno quindi una vasta gamma di interventi di riqualificazione degli immobili rientreranno tra quelli per cui sarà possibile ottenere l’attivazione di uno dei bonus.
Ha esordito come Superbonus 110% e nel 2023 era stato portato ad un’aliquota del 90%; nel 2024 scenderà al 70% per i condomini e per gli edifici fino a quattro unità immobiliari possedute da un unico proprietario.
L’abbassamento della detrazione riguarderà sia i nuovi lavori avviati a partire dal 1 gennaio 2024 che la prosecuzione di lavori già avviati che negli anni precedenti avevano usufruito delle percentuali del 90% e/o 110%.
A prescindere dalla variazione della percentuale dell’aliquota, la detrazione verrà calcolata come nel passato su un tetto di spesa variabile in base all’intervento.
Permane l’aliquota al 110% solo ed esclusivamente per gli interventi effettuati nei Comuni dei territori soggetti ad eventi sismici, verificatisi a partire dalla data del 01/04/2009 dove sia stato dichiarato lo Stato d’Emergenza. (vedasi ex art. 119, comma 8-ter, d.l. n. 34/2020).
Il superbonus invece non sarà più usufruibile per lavori effettuati su villette o abitazioni unifamiliari.
Il bonus è rivolto agli interventi volti al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti: abitativi, strumentali, patrimoniali e bene merce di imprese. Non sono quindi inclusi in tale elenco né nuove costruzioni né demolizioni e successive ricostruzioni.
Gli interventi tipici interessati da questo incentivo sono l’automazione di impianti di singole unità immobilari ed edifici ai fini dell’eradicazione delle barriere architettoniche, le installazioni di ascensori, montacarichi, piattaforme elevatrici ed alcune tipologie di adeguamento di cucine e bagni a patto che essi rispettino i requisiti del D.M. N° 236/1989.
Nessuna variazione per l'ormai "storico" bonus ristrutturazioni, attivo da svariati anni.
Come negli anni precedenti si tratterà di una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimale di 96.000 euro di spesa, rivolto agli interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.
Nel 2024 gli interventi atti ad incrementare l’efficientamento energetico di strutture immobili continueranno ad essere agevolati con una detrazione del 50% o del 65%, con la variazione tra le percentuali dovuta al genere di intervento effettuato e dell’immobile beneficiario.
I lavori che rientrano all’interno di questa categoria sono i seguenti: finestre, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale, micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, generatori d’aria calda a condensazione e pompa di calore.
La detrazione verrà spalmata su dieci quote annuali di eguale importo.
Infatti gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici condominiali che interessino almeno il 25% dell’involucro, vedranno applicata una detrazione del 70%. Percentuale che può salire al 75% se con l’intervento si ottiene un miglioramento della prestazione energetica sia estiva che invernale.
Il sismabonus riguarda interventi di adeguamento o miglioramento sismico.
Dal 2017 gli interventi possono essere realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per le attività produttive, siti sia nelle zone sismiche di zona 1 e 2 (classificate come alta pericolosità) che in zona sismica 3, classificata come a minor rischio.
Per la classificazione delle zone sismiche si rimanda all’individuazione delle stesse nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003.
Il bonus consiste in una detrazione di base del 50% che va calcolata su un massimale di 96.000 euro per unità immobiliare, ripartita in cinque quote annuali di pari importo.
In caso di condomini quindi il tetto massimo di spesa andrà moltiplicato per il numero di unità dell’edificio.
La detrazione può raggiungere percentuali più elevate, rispettivamente del 70% ed 80% quando la realizzazione degli interventi su un’abitazione ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.
Se invece l’intervento riguarda un intero edificio condominiale ed ottiene la riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi allora le percentuali sono rispettivamente del 75% ed 85%.
Nel 2024 gli interventi di sistemazione a verde degli immobili residenziali continueranno ad essere agevolati con la detrazione del 36%, calcolata su un tetto di spesa di 5mila euro.
Riguardo gli edifici condominiali il tetto di spesa sarà pari a 5 mila euro per ciascuna unità immobiliare ad uso residenziale.
Per sistemazione a verde si intende: la fornitura e messa a dimora di piante o arbusti, la riqualificazione di tappeti erbosi, il restauro e il di giardini di interesse storico e artistico, la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili, la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi.
Di seguito la tabella riepilogativa di tutti i bonus attivi per gli edifici (inclusi quelli non di natura edilizia per gli interni, quale ad esempio il bonus mobili) per il 2024 e di quelli previsti per il 2025, emessa da Confedilizia.
Ovviamente per quanto concerne il 2025 si tratta delle previsioni seguendo la legislazione vigente, e le agevolazioni potrebbero variare in base all’emissione di nuove normative di legge o alla modifica di quelle esistenti.
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